Il vending in Italia è settore che rappresenta l’eccellenza a livello internazionale in quanto si è dimostrato leader sia per numero di distributori installati, sia per utilizzo e produzione.
Un italiano su due preferisce le macchinette per il consumo del caffè durante le pause, mentre le aziende che operano nel settore del vending sono più di tremila.

Per quanto riguarda l’imballaggio e l’impatto sui trasporti, Massimo Trapletti – presidente dell’associazione italiana di distribuzione automatica Confida –  ha citato la qualità, la trasformazione ecologica e la trasformazione digitale come chiavi per rilanciare il settore.

Da un punto di vista di sviluppo ecologico, importante è anche il contributo dato dall’iniziativa di RiVending, operazione di recupero e riciclo di bicchieri e palette in plastica per le vending machines. In linea con le richieste dell’Unione Europea ed ideata insieme a Corepla e Unionplast.

Ad oggi sono già stati installati oltre 8 mila cestini RiVending in Italia tra scuole, università e uffici pubblici,

Ma l’evoluzione non finisce qui in quanto, oltre alla solita offerta, la distribuzione automatica ha introdotto anche prodotti nuovi più salutari, come ad esempio ricette biologiche, soluzioni senza zucchero e gluten free, oppure snack con ingredienti a chilometro zero e equosolidali.

Da un punto di vista di sviluppo tecnologico, già in atto da diversi anni in Italia nel settore della produzione dei distributori automatici, vediamo come oggi la tradizionale macchina è un vero e proprio distributore intelligente di ultima generazione. Dotato di funzioni avanzate, come il collegamento al software gestionale aziendale per la gestione da remoto delle funzionalità del distributore, l’utilizzo dell’app per i pagamenti cashless e l’uso dei touch screen che, oltre a consentire una migliore esperienza di acquisto, consente al consumatore di personalizzare le ricette, fornendo loro informazioni utili sui prodotti, come ingredienti e allergeni.

 

Fonte: Comunicaffè